Reishi: il potente fungo medicinale che è amico della vita
Non posso dirti che allunga la vita, come fanno in tanti, per un semplice e per nulla banale motivo: nessuno potrà mai saperlo con certezza. Ma questo, considerate le sue proprietà nutrienti e i risultati degli studi della medicina cinese (che a me pare funzionare un po’ meglio della nostra), non mi impedisce di dire che il reishi è il fungo amico della vita. Potente integratore, ottimo antinfiammatorio, efficacissimo detossificante. Ecco, a me basta questo. Mi basta sapere che mi aiuta a vivere meglio. Non mi importa sapere se mi farà vivere di più. Come farebbe mai a proteggermi da una macchina che mi investe o da un fulmine che mi colpisce?
Universalmente conosciuto anche come ganoderma lucidum o ling zhi, in Cina, il reishi è un fungo parassita che cresce solitario sulle superfici delle cortecce di quercia o castagno. Per lo più in primavera. È diffuso in tutta l’Asia orientale, dalla Cina, al Vietnam, alla Corea, fino in Giappone, in diverse varietà, che si differenziano per il colore, rosso o nero, e per la forma, che può a sua volta cambiare a seconda delle condizioni di accrescimento, temperatura, umidità, concentrazione di anidride carbonica.
Il reishi, che deve il nome al suo aspetto lucido, è una specie molto comune. Dalle proprietà analgesiche e antinfiammatorie, oltre che immunostimolante, è noto anche come il fungo dell’immortalità. I suoi principi attivi sono polisaccaridi (β-glucani), acidi ganoderici, cumarina, ling zhi-8 (LZ-8), mannitolo, alcaloidi. Il ganoderma reishi è uno dei rimedi più antichi conosciuti dalla medicina tradizionale cinese: resoconti della Dinastia Han fanno infatti risalire l’uso di questa sostanza officinale a più di 2000 anni fa.
Si tratta di un vero e proprio superfood: il ganoderma reishi è un concentrato di sostanze attive, fra le quali figurano i β-glucani la cui azione spiccatamente adattogena ci permette di affrontare meglio gli stress della vita quotidiana, le malattie e gli stati di convalescenza, grazie anche alle loro proprietà immunostimolanti. Questi polisaccaridi hanno un’azione riconosciuta come antiossidanti, antinfiammatori e potrebbero aiutare in alcune patologie oncologiche o prevenire l’insorgenza dei tumori anche se ancora la sua efficacia non è stata del tutto dimostrata.
Un altro gruppo di sostanze contenute nel ganoderma reishi sono i ling zhi-8 (LZ-8), in grado di ridurre i livelli di colesterolo ematico, modulare la risposta immunitaria ed il rilascio eccessivo di istamina nei soggetti allergici, e normalizzare la pressione arteriosa specialmente nei soggetti ipertesi. Ha effetto antistaminico e cortison-like, espettorante e antitussivo. È da sempre utilizzato come tonico cardiaco, migliora il metabolismo del muscolo cardiaco regolando la pressione sanguigna.
Il reishi e gli efficaci (meglio dire miracolosi) acidi ganoderici
Gli acidi ganoderici infine, che appartengono al gruppo chimico dei triterpeni, hanno mostrato una potente azione epatoprotettrice e stimolante della funzionalità epatica, che unita a quella degli altri antiossidanti permette un’efficace depurazione e disintossicazione dell’organismo dalle sostanze inquinanti che lo danneggiano, giustificando quindi i claims che riconoscono il ganoderma come un potente rimedio anti-invecchiamento.
Questo fungo ha circa centocinquanta proprietà poichè è ricco di polisaccardi, peptidi, proteine e rientra tra i cibi antitumorali perchè contiene germanio organico dalle note proprietà anti-cancro. Inoltre il Ganoderma contiene l’acido ganoderico che diminuisce l’istamina, ecco dunque la sua potente azione antiallergica. Non in ultimo l’acido pantotenico contenuto lavora sul sistema nervoso nutrendolo ed equilibrandolo.
Il reishi migliora anche il livello di stress, agendo sul sistema nervoso e liberandoci dalla stanchezza e dalla debolezza. Ha caratteristiche antitumorali in quanto contiene sostanze antiossidanti quali la vitamina C, D e B, oltre al già citato minerale antitumorale, il germanio. Ha effetto anti-ipertensivo e antitrombotico poiché riequilibra la pressione e agisce fluidificando il sangue. Dicevo che il reishi ha proprietà epatoprotettive con attività di detossificazione; è dimostrata la sua capacità di sostenere e rigenerare la cellula epatica. È molto utilizzato per supportare il trattamento di epatopatie croniche di varia origine, come l’epatite, ma anche in caso di malattie degenerative del fegato (carcinoma).
L’assunzione costante del reishi regolarizza la produzione di succhi gastrici e, con il tempo, migliora anche la peristalsi intestinale, divenendo utile nella cura di stispi e colon spastico. Questo grazie al collegamento esistente tra sistema nervoso e tutto l’apparato digerente. L’effetto di questo fungo sulla capacità di gestione dello stress pare migliorare la somatizzazione gastroenterica di alcuni soggetti molto sensibili. Ma quando usarlo? In caso di stanchezza, insonnia, astenia, confusione mentale, palpitazioni, malattie degenerative e anche neurodegenerative (morbo di Parkinson), stress, ansia, asma e allergia.
Ha un sapore amaro, un effetto rinfrescante e agisce sui meridiani del cuore, milza, stomaco, fegato e polmoni. I suoi colori principali sono il rosso, il nero e il bianco, le sue principali stagioni sono la primavera e l’estate. Agisce sulle logge acqua, fuoco e legno, ha proprietà di tonificazione sul quoziente intellettivo, nutre il sangue e calma la mente. Il reishi ha la caratteristica di centratura dei due emisferi cerebrali, migliora la memoria e la capacità di osservazione e decisione, e apporta lucidità mentale.
Dunque, riepilogando. È utile come anti-invecchiamento, sistema immunitario, convalescenza dopo malattie prolungate, stati di stress, affaticamento, infiammazioni, reazioni allergiche, patologie epatiche, intossicazioni, patologie cardiovascolari, ipertensione, ipercolesterolemie. All’inizio del post parlavamo di reishi nero. Chiamato yung gee o fungo linghzi, che tradotto significa letteralmente “potenza spirituale”. Anche questo, come molti altri funghi medicinali cinesi, contiene un complesso di carboidrati (polisaccaridi), accompagnati da proteine e amino acidi.
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Funghi medicinali: ma c’è anche la versione nera
Sono proprio queste sostanze che racchiudono le potenti proprietà terapeutiche di questo fungo, anche se, in accordo con la tradizionale medicina cinese, bisogna ricordare che nessuno dei componenti attivi del ganoderma preso in isolamento, può produrre gli stessi benefici riscontrati dopo il suo consumo allo stato integrale. E anche il reishi nero da secoli è utilizzato come rimedio per ristabilire equilibrio e come supporto per sostenere il cuore, rivitalizzare il corpo e tranquillizzare lo spirito. Un notevole numero di studi condotti nel corso degli ultimi trenta anni in Giappone, Cina, America e Regno Unito ha evidenziato che il consumo di ganoderma è legato al trattamento d’innumerevoli malattie, disturbi e patologie, dall’asma alle ulcere o alle infiammazioni renali. Pare sia in grado di dare una mano anche nei casi di aids.
In molti test di laboratorio in vitro, l’estratto di ganoderma lucido, indipendentemente che sia rosso o nero, sembra inibire la proliferazione di innumerevoli cellule tumorali e svolge un’attività citotossica. Inoltre, sembra inibire la crescita dei vasi sanguigni che sostengono la crescita e lo sviluppo dei tumori, che in medichese si chiama angiogenesi. Il governo giapponese l’ha per questi motivi riconosciuto come uno tra i trattamenti anti-cancro ufficiali. Tornando al reishi nero, si è potuto notare una forte stimolazione dell’organismo nel reagire e combattere allergie e infiammazioni, infezioni virali come l’influenza, e condizioni respiratorie come bronchiti e asma. Inoltre il ganoderma è estremamente efficace nell’inibire l’attività del virus dell’herpes simplex.
L’integratore di reishi viene consigliato al mattino per poter iniziare la giornata con un adattogeno multifunzionale, a stomaco vuoto o magari con l’aggiunta di vitamina C per aiutare l’assorbimento dei principi attivi e darne miglior assorbimento, con abbondante acqua naturale a temperatura ambiente che non altera le proprietà ma anzi agevola la filtrazione renale. In condizioni normali si dovrebbero avvertire i primi miglioramenti entro due settimane dall’inizio dell’assunzione.
Purtroppo, però, troppo poco si parla di micoterapia e degli effetti benefici che i funghi medicinali hanno sul nostro organismo. Dunque, prima di chiudere l’argomento sul fungo reishi, a meno che tu non abbia domande da porre, nella discussione, vorrei spendere due parole sulla micoterapia, che come saprai è il trattamento curativo a base di funghi medicinali che agisce su molti distretti del nostro corpo, in maniera profonda, con effetti curativi strabilianti. Quando si parla di rimedi naturali, soprattutto in base alle leggi vigenti in Italia, non ci si può sbilanciare eccessivamente definendo un rimedio curativo. Ciò che cura in Italia è il farmaco allopatico (dal greco pharmakon che significa veleno) mentre i rimedi naturali sono considerati “integratori” che supportano lo stile di vita.
Però, mi sento di affermare con certezza che ci sono rimedi ed estratti che hanno un’azione altamente curativa sul nostro organismo, ottenendo risultati davvero eccellenti. I funghi medicinali rientrano in quella categoria di rimedi considerati panacee per il corpo. La cosa importante da sapere, e questo vale per qualunque fungo, è che devono essere di coltivazione biologica, non devono provenire da coltivazioni forzate che utilizzano fertilizzanti, il terreno su cui crescono non deve essere contaminato, la concentrazione di principio attivo all’interno del prodotto è molto importante.
A proposito di coltivazione e terreni. Sai che puoi coltivarlo facilmente anche tu? Il ganoderma è molto semplice da coltivare anche a livello domestico. Infatti, si sta diffondendo anche in Europa la coltivazione di questo fungo, che cresce dentro bottiglie di vetro o contenitori in plastica su un substrato a base di pezzi di corteccia e tronco, paglia o truciolato di legno. Nell’antichità gli imperatori della Cina finanziarono titaniche operazioni di ricerca per rifornire la dinastia regnante di reishi, considerato fungo dell’immortalità in tutte le leggende orientali.